Avviata la demolizione dei capannoni Morgan. Un nuovo passo verso la bonifica dell’area.
Nel quadro degli interventi di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del Sito di Interesse Nazionale (SIN) Bagnoli-Coroglio, ha preso avvio la demolizione dei cosiddetti Capannoni Morgan, storiche strutture industriali dismesse che insistono su una superficie di circa 300.000 metri quadrati all’interno dell’area ex Italsider.

L’intervento è stato avviato formalmente a partire dal 3 marzo 2025, in attuazione del cronoprogramma condiviso con il Raggruppamento Temporaneo di Imprese aggiudicatario dell’Accordo Quadro per la bonifica delle aree e la realizzazione delle infrastrutture del parco urbano.
Il RTI è composto da Greenthensis S.p.A. (mandataria), Eni Rewind S.p.A., SIRAI S.r.l., Viannini Lavori S.p.A., Semataf S.r.l. e Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l.

Le attività prevedono lo smaltimento di circa 3.000 tonnellate di ferro e si concluderanno, secondo quanto programmato, entro la fine del mese di aprile. Tali operazioni rappresentano una fase propedeutica per l’allestimento dell’area unica di cantiere, quale modifica migliorativa proposta dallo stesso RTI e approvata dal Commissario Straordinario, finalizzata a ottimizzare la gestione del cantiere, ridurre l’impatto acustico, visivo e paesaggistico, comprimere significativamente i tempi complessivi per la bonifica del lotto Fondiario e dell’intero Parco Urbano.
L’area di cantiere unica si estenderà per circa 500.000 metri quadrati e ospiterà due desorbitori, un impianto di soil washing, un impianto di frantumazione e quarantadue baie per lo stoccaggio, il trattamento e il reintegro dei materiali.
L’intero programma di bonifica a terra interesserà un’area complessiva di oltre 1 milione e 250.000 metri quadrati, comprendendo sia le superfici destinate allo sviluppo urbanistico sia quelle previste per il parco urbano.

Le tecnologie adottate per la bonifica saranno all’avanguardia e orientate alla sostenibilità ambientale.
In particolare, verranno utilizzati:
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il desorbimento termico, per la rimozione selettiva degli inquinanti volatili mediante calore;
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il soil washing, sistema di lavaggio a circuito chiuso per il trattamento dei metalli e il recupero dei materiali;
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la phytoremediation, in combinato alle due precedenti tecnologie, affianca l’azione di specie arboree ed erbacee capaci di assorbire e degradare gli inquinanti attraverso il proprio metabolismo.

L’integrazione sinergica di questi metodi consentirà di recuperare oltre l’80% del materiale rimosso, minimizzando l’impatto ambientale delle attività e restituendo alla collettività un’area profondamente risanata.
L’avvio di questi interventi segna un momento altamente significativo nel lungo e complesso processo di rigenerazione dell’ex sito industriale di Bagnoli, da decenni simbolo di una ferita ambientale e sociale, e oggi destinato a diventare un modello di riqualificazione sostenibile e innovativa, in linea con gli indirizzi del DPCM 30 novembre 2021 istitutivo della Struttura Commissariale.