Cenni storici

L'area industriale di Bagnoli nasce all'inizio del XX secolo con l’insediamento dell'Ilva, una delle più grandi acciaierie d’Italia. Dopo decenni di attività, l'impianto fu dismesso nel 1992. Il sito, che si estende per 2 km², è stato successivamente dichiarato Sito di Interesse Nazionale (SIN) per la bonifica ambientale e successivamente di “rilevante interesse nazionale” dotandolo di specifica legislazione speciale.

Il processo di bonifica dell'area industriale di Bagnoli ha radici lontane, risalendo agli anni '90, subito dopo la dismissione dell'ex polo siderurgico. Tuttavia, fin dalle prime fasi, il progetto di recupero ha incontrato numerosi ostacoli burocratici, economici e tecnici. La complessità del sito, gravemente contaminato dai decenni di attività industriale, richiedeva interventi profondi e articolati, che si sono scontrati con continui ritardi, revisioni dei piani e soprattutto mancanza di fondi sufficienti.

Nonostante i tentativi di vari governi di accelerare la bonifica e restituire l’area alla città, è stato solo nel 2024 che si è raggiunto un punto di svolta cruciale con la firma di un accordo storico. Questo patto, siglato tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Commissario Straordinario Gaetano Manfredi, ha destinato un fondo di 1,2 miliardi di euro per la bonifica e la rigenerazione urbana del SIN Bagnoli-Coroglio. Tale accordo rappresenta una delle iniziative più ambiziose per la riqualificazione di un’area strategica per Napoli e il suo hinterland, con l'obiettivo di trasformare Bagnoli in un simbolo di rinascita urbana e ambientale.

L'accordo prevede non solo la completa bonifica dell'area dalle sostanze inquinanti, ma anche la sua trasformazione in un grande parco urbano con una forte vocazione ambientale e culturale. Le ex strutture industriali, considerate oggi parte del patrimonio di archeologia industriale, non saranno abbattute, ma riqualificate e integrate nel nuovo progetto urbano. Questo approccio non solo conserva la memoria storica del sito, ma punta a farne un elemento distintivo della futura identità di Bagnoli. Il parco non sarà solo un’area verde, ma uno spazio in cui la storia industriale della città si intreccerà con l’arte, la cultura e il turismo.

Oltre alla bonifica, il piano prevede la costruzione di nuove infrastrutture, tra cui spazi pubblici, aree culturali, percorsi pedonali e ciclabili, oltre al recupero del lungomare. Il sito di Bagnoli, grazie a questa operazione, non solo sarà riqualificato dal punto di vista ambientale, ma diventerà anche un centro di attrazione turistica e culturale, restituendo alla città uno spazio che, per troppi anni, è stato sinonimo di abbandono e degrado.

Questa rinascita avrà un impatto significativo non solo su Napoli, ma su tutta la sua area metropolitana, attirando nuovi investimenti e creando opportunità economiche e occupazionali, contribuendo così a rilanciare il territorio. L'iniziativa di rigenerazione si propone di essere un modello per altri siti industriali dismessi in Italia, dimostrando come la bonifica ambientale possa diventare un'opportunità per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio culturale e industriale rilanciando l’economia locale attraendo investimenti e creando nuovi spazi per il turismo e ricettività.

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