Persone scomparse: segnalare subito perché il "tempo è prezioso"

18 agosto 2022

«Quando si parla di persone scomparse si pensa subito ad alcuni casi clamorosi, come Emanuela Orlandi, Denise Pipitone, Ylenia Carrisi, Davide Cervia o Angela Celentano. In realtà, il fenomeno è molto più vasto e solo lo scorso anno in Italia è stata denunciata la scomparsa di quasi 20mila persone, in media 53 al giorno». Lo ha sottolineato il viceprefetto vicario, Andrea Cantadori, del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Antonino Bella, nel corso di un'intervista apparsa sulla Gazzetta di Modena.

Come spiega il viceprefetto Cantadori, infatti, «l'Ufficio del Commissario ha il compito di creare le condizioni migliori affinché le persone vengano ritrovate. Compito del Commissario è dare le linee guida alle prefetture territoriali che a loro volta coordinano le ricerche». 

Poiché il fenomeno delle persone scomparse riguarda tutte le fasce sociali e ogni fascia di età, anche se coinvolge di più i minori, soprattutto nel periodo dell'adolescenza, il consiglio del viceprefetto è di «allertare le forze di polizia senza perdere tempo, chiamando il numero di emergenza 112, formalizzando successivamente la denuncia di scomparsa con tutti gli elementi che possono essere utili al ritrovamento. Le forze dell'ordine sanno cosa chiedere, sono formate per fare le domande giuste». 

Altro aspetto evidenziato da Cantadori è che «chiunque può segnalare una scomparsa, anche un vicino di casa o un amico, non solo un parente. Il tempo è prezioso. La maggior parte delle persone che scompaiono viene ritrovata, ma è importante non perdere tempo e avviare immediatamente le ricerche».

Il fenomeno delle persone scomparse, spiega inoltre il vicario del Commissario straordinario, è di carattere multidisciplinare e viene «affrontato insieme al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, ai ministeri degli Esteri e della Giustizia, alla Croce Rossa e con altri soggetti istituzionali, oltre che con le numerose associazioni di volontariato che si interessano al problema e con cui esiste un eccellente rapporto di collaborazione. Periodicamente, aggiunge, le associazioni vengono ascoltate all'interno di una apposita consulta, perché è importante sentire i suggerimenti e le proposte di chi vive il fenomeno accanto ai familiari».

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