Filiere verdi
Il progetto Filiere verdi si colloca nell’Area di crisi industriale, ad elevato rischio ambientale, da decenni fortemente impattata prevalentemente da insediamenti industriali. Studi epidemiologici (a cura dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno rilevato importanti criticità di salute per la popolazione residente, a seguito dell’esposizione ad inquinanti organici ed inorganici caratterizzanti tutte le matrici ambientali. Con particolare riferimento ai suoli, la cui contaminazione è, in buona parte, determinata da fall out atmosferico, i territori sopra menzionati comprendono il più elevato numero di terreni degradati esistenti nella provincia di Taranto. In tale contesto, con il progetto Filiere verdi si intende sviluppare interventi di risanamento green, in linea con i principi del Biorimedio fito-assistito (degradazione/ trasformazione e immobilizzazione di inquinanti nel suolo a seguito dell’azione sinergica tra specifiche essenze vegetali e batteri che popolano la rizosfera), caratterizzati da bassi costi e positive ricadute di carattere ambientale, sociale ed economico. L’azione di biorimedio fito-assistito sarà finalizzata a restituire agli usi produttivi ampie porzioni del territorio, prevalentemente a vocazione agricola, garantendo il miglioramento della qualità dei suoli (in termini di disinquinamento, incremento della sostanza organica e ripristino delle comunità microbiche con incremento della fertilità), il sequestro di importantissime aliquote di CO2, la creazione di filiere produttive che comprendano anche la piena valorizzazione della biomassa vegetale mediante approcci di upcycling (tesi a conferire il massimo valore aggiunto, estraendo metalli e materie prime critiche da ricollocare sul mercato, biopolimeri, principi attivi per farmaci e cosmetici, legname per la costruzione di imbarcazioni di lusso, materiali per l’edilizia e per gli arredi, oltre alla produzione di “advanced biofuel” ai sensi dell’Allegato IX della Direttiva RED II della Unione Europea, etc.), creando nuove opportunità occupazionali e l’attivazione di percorsi volti a ridurre sensibilmente il rischio per la salute delle popolazioni residenti.