Finalità del progetto

Il progetto intende sviluppare interventi di risanamento green, in linea con i principi del biorimedio fito-assistito, che prevedono la rimozione/degradazione/trasformazione e immobilizzazione di inquinanti nel suolo a seguito dell’azione sinergica tra specifiche essenze vegetali e batteri che popolano la rizosfera, caratterizzati da bassi costi e positive ricadute di carattere ambientale, sociale ed economico.

 

L’azione di biorimedio fito-assistito e l’attivazione di solide filiere verdi sarà finalizzata a:

  1. restituire agli usi produttivi ampie porzioni del territorio, prevalentemente a vocazione agricola (a terra) e mitilicolturale (in mare), garantendo il miglioramento della qualità delle matrici ambientali (in termini di disinquinamento ed incremento della sostanza organica);
  2. il sequestro di importantissime aliquote di CO2;
  3. la valorizzazione della biomassa vegetale mediante approcci di upcycling (tesi a conferire il massimo valore aggiunto, estraendo metalli da ricollocare sul mercato, biopolimeri etc, creando materie prime e prodotti di maggiore qualità, reale o percepita) e la produzione di “advanced biofuel”, creando nuove opportunità occupazionali e l’attivazione di percorsi volti a ridurre sensibilmente il rischio per la salute delle popolazioni residenti;
  4. avviare la bonifica dei sedimenti marini, sia pure in zone limitate rispetto all’estensione del Mar Piccolo, utilizzando tecnologie di biorisanamento che, come è noto, hanno un minor impatto ambientale e possono affiancare ed integrare, ancorché in qualche caso essere alternative, altre tecniche di bonifica (meccaniche, chimiche ecc.);
  5. strutturare azioni di promozione di “filiere verdi” attraverso specifiche attività di comunicazione, disseminazione, condivisione dei risultati con il coinvolgimento di cittadini, filiere produttive ed Istituzioni scolastiche, accademiche e di ricerca in ordine alla moltiplicazione delle opportunità di alimentazione di filiere produttive dalle azioni di biorimedio fito-assistito.

Con riferimento alla matrice “suolo superficiale”, la presenza di multinquinanti, determinata prevalentemente da fall out atmosferico, è particolarmente diffusa e, sebbene le singole concentrazioni spesso non superino i valori di soglia (CSC o CSR) fissati dalla normativa vigente, l’effetto sinergico di tali sostanze inquinanti può comportare effetti negativi per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

La specificità e la singolarità del progetto Filiere verdi sono nella sua capacità “dimostrativa” di sviluppare processi in grado di rimediare ai danni prodotti da attività antropiche impattanti, promuovendo e producendo effetti positivi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

L’iniziativa d’investimento, dunque, intende sviluppare interventi di risanamento green, in linea con i principi del biorimedio fito-assistito, dimostrando che queste importanti azioni di decontaminazione e “cattura” di inquinanti posso essere realizzati a bassi costi, cui si aggiungono positive ricadute di carattere ambientale, sociale ed economico, generando un’economia del risanamento che, oltre a produrre effetti positivi sull’ambiente e sulla salute, determina importanti ricadute occupazionali e, conseguentemente, economiche.

La tecnologia consente, a bassissimo costo e sostanzialmente a zero produzione rifiuto, di restituire agli usi produttivi ampie porzioni del territorio garantendo il miglioramento della qualità delle matrici ambientali, non solo in termini di disinquinamento ma anche di incremento della sostanza organica, nonché di migliorare la qualità dell’aria, con sequestro di importantissime aliquote di CO2 attivando in tal modo processi che riducono sensibilmente il rischio per la salute delle popolazioni residenti.

Il progetto ha finalità dimostrative e di modularità volte a mostrare e a stimolare l’attivazione di filiere produttive che, utilizzando le biomasse prodotte dall’azione di biorimedio fito-assistito, promuove la creazione di filiere verdi che comprendono tanto la piena valorizzazione della biomassa vegetale mediante approcci di upcycling tanto la produzione di advanced biofuel, ai sensi dell’Allegato IX della Direttiva RED II della Unione Europea, creando nuove opportunità occupazionali.