Svolta strategica per il rilancio dello scalo jonico
approvato dal MASE il piano di indagini ambientali per la nuova deperimetrazione del sin “Mar Grande”Roma, 27 novembre 2025 – Si compie un nuovo, decisivo passo in avanti nella ridefinizione degli assetti ambientali e produttivi del capoluogo jonico. In data odierna è stata ufficialmente sancita l’approvazione del “Progetto di deperimetrazione del SIN Mar Grande di Taranto: definizione delle indagini ambientali”, atto propedeutico e fondamentale per l’attuazione del Piano di caratterizzazione necessario a sottrarre le aree non contaminate dai vincoli del Sito di Interesse Nazionale (SIN).
L’odierno risultato giunge a circa 11 mesi dalla storica prima deperimetrazione – approvata con Decreto Ministeriale su impulso del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Gilberto Pichetto Fratin – che con DM n.449 del 20 dicembre 2024 ha interrotto un’attesa durata oltre venticinque anni, segnando l’inizio di una nuova era per la governance territoriale.
Il progetto approvato è il frutto di una complessa e proficua concertazione istituzionale, coordinata con determinazione dal Viceministro al MASE On. Vannia Gava in stretta collaborazione con il Commissario Straordinario per le bonifiche, Prof. Vito Felice Uricchio, e il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, Avv. Giovanni Gugliotti, il Direttore Generale Economia circolare e bonifiche del MASE Ing. Luca Proietti, del Dirigente della Divisione III – bonifiche e risanamento del MASE Ing. Nazzareno Santilli, del Direttore Generale di ISPRA Dott.ssa Maria Siclari, dell'Assessore Regionale all'Ambiente Avv. Serena Triggiani, del Direttore Generale di ARPA Puglia Avv. Vito Bruno.
Il tavolo tecnico ha visto la partecipazione attiva e sinergica dei massimi organi di controllo e gestione del territorio, tra cui ISPRA, ARPA Puglia e la Capitaneria di Porto di Taranto, garantendo il più alto profilo di rigore amministrativo e tecnico.
Di assoluto rilievo, quale garanzia di eccellenza metodologica, è stato il contributo accademico fornito dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa), il cui gruppo di lavoro, è stato guidato dall’autorevole esperienza scientifica del Prof. Angelo Tursi.
"L’approvazione del progetto - ha dichiarato il Commissario Uricchio - non rappresenta unicamente un traguardo tecnico, bensì la cristallizzazione di un inedito paradigma di cooperazione interistituzionale, capace di scardinare le inerzie burocratiche che storicamente affliggono le procedure di bonifica. A caratterizzare questo percorso è stata l’adozione di un cronoprogramma estremamente serrato, scandito da milestone mensili che sono state onorate con assoluta puntualità e rigore. Si è seguito un approccio simultaneo e integrato: ogni tavolo tecnico mensile non si è limitato alla verifica formale degli step pregressi, ma ha operato come sede decisionale risolutiva per le criticità emergenti. In tal senso, il lavoro svolto per il Mar Grande si erge a modello di efficienza replicabile, dimostrando che, ove sussista una chiara volontà politica supportata da eccellenza scientifica, la macchina amministrativa è in grado di rispondere con celerità e precisione alle istanze di sviluppo del territorio".
" Oggi si concretizza un risultato che accogliamo con viva soddisfazione - ha dichiarato il presidente dell'AdSP del Mar Ionio, Giovanni Gugliotti. L'approvazione del piano di indagini ambientali per la nuova deperimetrazione del SIN “mar grande” giunge a conclusione di una sinergica collaborazione tra i vari attori istituzionali che, grazie anche al prezioso supporto del mondo scientifico, permetterà al nostro Ente di proseguire, con maggiore celerità, il processo di transizione energetica del porto di Taranto che, oggi più che mai, ambisce a coniugare le attività logistiche esistenti con i progetti, in chiave green, che interesseranno lo scalo jonico nel prossimo futuro"
L’obiettivo di tale imponente sforzo corale è inequivocabile: la restituzione agli usi produttivi e logistici di vaste porzioni dello specchio acqueo. La futura deperimetrazione, infatti, si configura come la chiave di volta per l’operatività dello scalo: essa consentirà di procedere con celerità ed efficacia alle operazioni di dragaggio dei fondali, condizione sine qua non per agevolare l’ingresso e la manovra di unità navali di grande tonnellaggio (Ultra Large Container Vessels e navi da crociera di ultima generazione).
Con l’approvazione odierna, Taranto conferma la propria volontà di coniugare transizione ecologica e sviluppo industriale, ponendo le basi scientifiche ed amministrative per proiettare il Porto nel panorama della logistica marittima globale.