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Presentato il Foglio n°493 Taranto della Carta Geologica d'Italia

Indirizzo di saluto del Commissario

(portato dal Dott. Di Canio)

Illustri convenuti, Autorità, Cari Colleghi,

è con grande apprezzamento che esprimo il mio pensiero per sottolineare la cardinale importanza della conoscenza scientifica e, in particolare, della comprensione geologica del nostro territorio tarantino.

Il foglio Geologico 493 non è affatto una mera disquisizione accademica, ma di un presupposto ineludibile e di straordinario valore per la salvaguardia e la rigenerazione di quest'area.

Consentitemi un elogio al Progetto CARG che è la manifestazione tangibile dell'impegno dello Stato di un indispensabile strumento, essenziale per una governance consapevole, per la sicurezza dei cittadini e per indirizzare la Nazione verso un modello di sviluppo sostenibile e resiliente. L'evoluzione del Progetto include oggi anche la modellizzazione geologica tridimensionale (3D) del sottosuolo, rendendo la geologia italiana accessibile a tutti e proiettandola in una dimensione digitale e per questo di agevole fruibilità ed altamente tecnologica.

Desidero dedicare un encomio a questo insigne consesso di scienziati e geologi che, con e dedizione encomiabile, ha conseguito un risultato di eccellenza che oggi qui celebriamo.

Il Vostro operato è stato un esercizio di altissimo rigore scientifico, un tessuto metodologico ineccepibile che ha saputo evidenziare le verità recondite del nostro sottosuolo, trasformando la complessità in chiarezza conoscitiva.

In questo elogio corale, è per me un privilegio rivolgere un pensiero al caro Amico e Collega, il Professor Giuseppe Mastronuzzi. La sua figura è stata un faro, un catalizzatore di intelligenze e un garante di rigore. Il successo odierno porta l'impronta della sua profonda dottrina, della sua perspicacia analitica e della sua instancabile passione per la scienza della Terra.

L'eccellenza che oggi onoriamo è la prova tangibile che quando l'impegno intellettuale si sposa con la cooperazione inter-istituzionale, si generano frutti di inestimabile valore per la collettività.

La complessità intrinseca della geologia dell'area tarantina trova oggi numerosi e inoppugnabili elementi di conferma, nel lavoro che oggi si presenta e nella vasta messe di dati prodotti negli anni scorsi.

Mi riferisco specificamente ai penetranti studi geologici, idrogeologici, geofisici, geochimici, mineralogici, geotecnici e gemorfologici che abbiamo condotto in una sinergia virtuosa con il Commissario Corbelli e grazie alla collaborazione di eccellenza tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l'Università degli Studi di Bari e il Politecnico di Bari. Questa convergenza di istituzioni di alta valenza scientifica ha permesso di comprendere la stratificazione e l'articolazione delle dinamiche che regolano l'interazione tra le matrici ambientali in quest'area.

Questa nuova e robusta conoscenza, che oggi qui si celebra e si condivide, si rivela particolarmente provvidenziale in un momento storico in cui stanno prendendo avvio le attività di bonifica, sia a terra che a mare. Tali dati, frutto di metodologie rigorose, forniscono una mappa conoscitiva estremamente utile, quasi un atlante indispensabile, per orientare strategicamente gli interventi, ottimizzare le risorse e garantirne la massima efficacia.

Auspico che il prosieguo dei nostri lavori sia permeato da questa consapevolezza scientifica in grado di guidare la transizione ecologica e rigenerativa del territorio di Taranto.

Grazie per la Vostra attenzione e buon lavoro.