Scienza ed innovazione Normativa
Presentato a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un progetto interministeriale che punta alla innovazione della normativa nel settore delle bonifiche, gestione delle risorse idriche, rischio sismico e rigenerazione urbana.La giornata di riflessione interistituzionale, tenutasi a Roma il 22 ottobre 2025 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed intitolata "Strategie ambientali e territoriali per Costruire per il Futuro: i risultati della Scienza a supporto delle decisioni Politiche," ha rappresentato un'importante occasione di riflessione scientifica, tecnica e politica con l'obiettivo di confrontarsi sulle istanze e proposte concrete per innovare la normativa tecnica, creando un ponte tra il mondo della ricerca e le decisioni politiche. Il focus è posto sui settori centrali dell'ambiente e delle costruzioni.
L'iniziativa ha avuto l'ambizione di superare la tradizionale dicotomia tra i due ambiti, riconoscendo che una legislazione moderna ed efficace non può prescindere dalle più recenti innovazioni scientifiche.
Nel comparto ambientale, la valorizzazione della conoscenza, tecniche di intervento basate sulla natura, l'impiego di sensori di nuova generazione e di modelli climatici, è fondamentale per l'adozione di misure di prevenzione e gestione più mirate e funzionali.
Parallelamente, per l’ambiente costruito, l'appuntamento ha evidenziato come le normative nel settore delle costruzioni e della rigenerazione urbana debbano rinnovarsi accogliendo metodi, tecniche e materiali all'avanguardia che siano capaci di garantire maggiore efficienza energetica, minore impatto ecologico, migliore qualità dell’habitat urbano.
Attraverso interventi di esperti e rappresentanti istituzionali, la conferenza ha dimostrato come i risultati della scienza possano tradursi in un quadro normativo più agile e funzionale che possa non solo tutelare l'ambiente, il territorio e le città, ma anche supportare l'innovazione e la competitività del sistema produttivo.
L'iniziativa ha consentito la raccolta di proposte inviate alle istituzioni governative. Questo approccio vuole garantire che le future normative siano basate su dati scientifici solidi, favorendo l'innovazione per la tutela e la valorizzazione dei territori e dell'ambiente a vantaggio dell’economia e delle comunità.
In apertura dei lavori è stato lanciato il “Piano Nazionale Integrato per la Rigenerazione del Territorio”, un progetto in fase avanzata di definizione che punta a unificare tutti gli interventi strategici su ricostruzione post-sisma, bonifiche ambientali, rigenerazione urbana e prevenzione del rischio, spesso spesso gestiti in modo separato e disarticolato.
La Viceministra all’Ambiente, Onorevole Vannia Gava, ha enfatizzato con autorevolezza una convinzione ineludibile: "Non è più accettabile, né strategico, tollerare interventi concepiti a silos, né decisioni fra loro disgiunte e prive di una connessione sistemica". La Sua dichiarazione ha marcato un punto di svolta, sostenendo che il contesto attuale impone l'adozione di una strategia unitaria e olistica, che si muova secondo i precetti di una visione sistemica. Tale approccio, ha specificato, deve necessariamente originare dall'analisi rigorosa dei dati – il fondamento ineludibile di ogni policy making efficace – e deve convergere verso l'obiettivo primario e non negoziabile di conseguire una reale e tangibile resilienza ambientale e sociale del territorio. In sostanza, l'appello è a superare le frammentazioni per adottare un modello di governance interconnesso e scientificamente fondato."
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli ha definito il piano “un modello italiano di gestione integrata delle trasformazioni territoriali, replicabile in tutta Europa”, mentre Guido Castelli, Commissario per la ricostruzione post-sisma 2016, ha sottolineato: “Per la prima volta, prevenzione, ricostruzione e rigenerazione urbana saranno parte dello stesso disegno strategico. Non risponderemo più solo all’emergenza, ma costruiremo futuro”.
Tra i territori prioritari rientreranno le aree del cratere sismico del Centro Italia, ma anche zone fortemente compromesse come quelle della Terra dei Fuochi. A confermarlo è stato Giuseppe Vadalà, Commissario unico per le bonifiche, che ha evidenziato l’importanza di una mappa unica nazionale dei rischi, su cui concentrare risorse e innovazione.
Silvia Paparella, direttrice di RemTech ha affermato: “La proposta della Cabina di Regia nazionale è il cuore di questo percorso. Potrà diventare la leva che aspettavamo da anni per rigenerare l’Italia partendo dalla conoscenza, non più dall’inseguimento delle emergenze. Ma serve visione, serve coraggio, serve metodo. Ora abbiamo l’occasione per cambiare rotta. Non possiamo sprecarla”.
Chiude il mondo della ricerca: “La comunità scientifica sta uscendo dai recinti accademici - ha dichiarato il Direttore del CNR-ITC Prof. Massimo Clemente - e la classe politica è sempre più attenta nell’ascolto dei ricercatori. Sarebbe auspicabile una cabina di regia congiunta per sperimentare approcci innovativi e intervenire su leggi spesso complicate e che rallentano i processi di sviluppo ambientale, economico e sociale”
“Straordinaria occasione per riflettere sul potere trasformativo della ricerca e dell’innovazione - ha dichiarato il Prof. Vito Felice Uricchio del CNR-ITC e Commissario di Governo per le bonifiche a Taranto" - in ogni ambito produttivo, sui modelli di sviluppo dei territori ma anche sulle normative, mobilitando risorse per obiettivi di inclusione e crescita. Per confrontarsi sulle innovazioni normative è utile poggiare solidamente le proprie basi su un’ampia e feconda rete di relazioni che coniugano il mondo della ricerca il mondo Istituzionale, imprenditoriale e di tutti i cittadini in un luogo di confronto costruttivo"