Intervista La repubblica - Bologna - 25 Maggio 2024

27 maggio 2024

Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione post-alluvione, è «soddisfatto» di questi 10 mesi di lavoro, e annuncia nuove risorse per i privati e, per la prossima settimana, interventi per semplificare l’assunzione di tecnici da parte dei Comuni.

A distanza di un anno dall’alluvione, qual è il suo bilancio su emergenza e ricostruzione?

«A dieci mesi dalla mia nomina sono soddisfatto, posso dire che il bilancio è positivo e siamo a buon punto, ma è chiaro che il lavoro non è terminato. Lo sforzo iniziale è stato incentrato sulla ricostruzione pubblica, siamo a un 30% di interventi terminati, un altro 30% che è in cantiere e il resto in progettazione. Si tratta di circa 6mila interventi che afferiscono principalmente alla viabilità delle strade provinciali e comunali delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche e al reticolo idraulico con uno stanziamento complessivo di oltre 1,6 miliardi. In tali stanziamenti sono compresi anche interventi a favore dell’edilizia residenziale pubblica, della rigenerazione dell’ecosistema delle saline di Cervia e di ripristino delle strutture scolastiche e sportive. In merito alla ricostruzione privata, gli sforzi volti a rimborsare privati e imprese hanno permesso, già dal 19 aprile, dopo meno di sei mesi dall’emanazione della prima ordinanza, di iniziare a erogare i rimborsi che ad oggi ammontano a circa 3,3 milioni».

Quanti fondi avete a disposizione oggi?

«Il governo ha messo subito a mia disposizione 1,3 miliardi per il rimborso di famiglie e imprese e 2,5 miliardi per la messa in sicurezza del territorio, inoltre sono in arrivo oltre 328 milioni dal fondo di solidarietà europea e sono previste ulteriori risorse in corso di quantificazione. Questa ingente disponibilità di risorse lo si deve alla grande attenzione che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rivolto alle persone, vittime dell’alluvione».

La Regione però stima che manchi ancora la metà dei fondi necessari a coprire gli 8,5 miliardi di danni stimati: le risulta?

«La stima dei danni calcolata a maggio 2023 è stata una prima valutazione. A distanza di un anno dall’alluvione, in relazione ai miei continui sopralluoghi nei territori alluvionati, posso ritenere che al momento le risorse nella mia disponibilità mi permettono di far fronte a tutte le esigenze».

State per definire il Piano definitivo degli interventi futuri: è possibile stimarne un costo? Ci saranno le risorse necessarie?

«L’aggiornamento della pianificazione di bacino è un lavoro estremamente complesso e in attesa che le Autorità competenti lo portino a termine, ho approvato lo scorso marzo un Piano speciale sul dissesto idrogeologico che funziona da strumento di governo nel transitorio, la seconda versione del piano speciale verrà approvata entro il 30 giugno. Gli interventi saranno accompagnati da una crono-programmazione della spesa e degli investimenti da realizzare, su di un orizzonte pluriennale. È prematuro fare previsioni di spesa fino a quando non saremo in grado di stimare la magnitudine finanziaria del piano».

Questi interventi metteranno definitivamente in sicurezza il territorio?

«Il piano sul dissesto è il volano della ricostruzione pubblica, di tutte quelle opere fondamentali in chiave di prevenzione dal rischio idrogeologico e di tutte le altre infrastrutture da adeguare ai parametri progettuali che discendono dall’eccezionalità degli eventi del maggio 2023. Il piano prevede indirizzi di pianificazione maggiormente sostenibili in epoca di cambiamento climatico».

I Comuni si lamentano perché le 216 assunzioni previste per arruolare tecnici per aiutarli vanno al rallentatore, a causa di procedure complicate: cosa state facendo per velocizzarle?

«Sono al momento operativi oltre 50 tecnici sul territorio, per arrivare ad assumere tutti quelli previsti mi sono prefissato lo snellimento delle procedure e per questo motivo ho proposto una norma nell’ambito di un provvedimento governativo che dovrebbe essere approvato la prossima settimana. Prevede oltre ad attingere personale da graduatorie vigenti di concorsi già banditi, anche la facoltà di procedere all’assunzione previa selezione pubblica, anche per soli titoli, sulla base di criteri di pubblicità, trasparenza e imparzialità».

Cittadini e imprese lamentano di aver ricevuto solo i primi sostegni, e di dover pagare di tasca propria i lavori.

«Il governo ha messo a disposizione per il rimborso di famiglie e imprese 1,3 miliardi cui si aggiungeranno a breve ulteriori risorse. Il 19 aprile, dopo meno di sei mesi dalla prima ordinanza sui privati, abbiamo iniziato a rimborsare famiglie e imprese, per le quali ho provveduto a emettere decreti di concessione dei contributi per circa 3,3 milioni e sono già stati versati sui conti correnti dei beneficiari circa 1,65 milioni, pari al 50% del danno verificato».

Quante domande sono arrivate su Sfinge?

«Ad oggi ci sono poco più di 2.100 accessi sulla piattaforma Sfinge, tra cui vi sono circa 930 domande in fase di valutazione e 122 sono le pratiche liquidate sui conti correnti degli interessati, con il trend in costante aumento».

Si poteva fare di più in 12 mesi o le procedure in questi casi sono inevitabilmente lunghe e complicate?

«Si può sempre migliorare ma se ripercorriamo storicamente le attività di ricostruzione e, soprattutto, di rimborsi a cittadini e imprese, non mi risulta che siano stati erogati i pagamenti in soli nove mesi dalla nomina del Commissario. La domanda è la più semplificata possibile ma abbiamo necessità che il danno sia accertato e vi siano i titoli per richiedere il contributo, nel rispetto della legalità e nell’interesse dei richiedenti».

A scoraggiare i cittadini nel fare domanda è il mancato indennizzo dei beni mobili.

«L’ultima ordinanza ha recepito le istanze raccolte durante gli incontri con i comitati dei cittadini e presso gli sportelli di assistenza tecnica che ho voluto sul territorio. Dal momento che il rimborso dei beni mobili ai privati non è attualmente previsto per legge, considerata la particolarità dei danni causati dall’acqua, ho voluto perorare emendamenti specifici per ricomprendere anche questo tipo di rimborso. Proprio in questi giorni ho ricevuto riscontri positivi dal governo e sono in fase di definizione le modalità e gli importi per il ristoro».

Il suo incarico scade il 30 giugno, il governo ha annunciato che dovrebbe essere prolungato: ha novità su questo?

«Manca oltre un mese al termine del mandato. Per la parte pubblica si vedono molte opere terminate e tanti cantieri aperti, per privati e imprese abbiamo la sicurezza che la macchina funziona e la prova sono i pagamenti già erogati. Con 24 ordinanze e i piani speciali c’è un’intelaiatura che permetterà quando sarà il momento un ordinato

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