Il Papa indice Giubileo, chiede amnistie e condoni pena

14 maggio 2024

Il Papa indice Giubileo, chiede amnistie e condoni pena. Francesco annuncia, "aprirò una Porta Santa in un carcere" (di Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 09 MAG - Con la presentazione e la lettura della Bolla "Spes non confundit" ("la speranza non delude"), papa Francesco ha indetto ufficialmente questo pomeriggio il Giubileo ordinario 2025, che inizierà con l'apertura della Porta Santa il prossimo 24 dicembre e si chiuderà il 6 gennaio 2026.

E un punto cruciale della Bolla di indizione è la richiesta del Pontefice ai governi di prevedere durante l'Anno Santo forme di amnistia o condoni di pena per i detenuti.

Con un annuncio: "Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza, io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere, perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all'avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita", fa sapere il Pontefice.

L'attenzione alla vita dei detenuti si conferma centrale per papa Bergoglio, che lo scorso Giovedì Santo ha compiuto il rito della Lavanda dei Piedi a 12 recluse del carcere femminile di Rebibbia, mentre nella visita di fine aprile a Venezia ha visitato un altro istituto di pena femminile, alla Giudecca, sede del padiglione vaticano alla Biennale d'Arte.

Le richieste di "atti di clemenza" non sono certo nuove per i Papi in occasione dei Giubilei. L'iniziativa farà comunque discutere, specie in Italia dove il tema della giustizia è al centro del dibattito politico. "Propongo ai governi che nell'Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell'osservanza delle leggi", si legge nella Bolla pontificia consegnata simbolicamente questo pomeriggio, in una cerimonia nell'atrio di San Pietro, proprio davanti alla Porta Santa, agli arcipreti delle Basiliche papali, a vari rappresentanti della Chiesa sparsa nel mondo, e al protonotario apostolico Leonardo Sapienza che ne ha data lettura, prima della celebrazione dei Vespri. "Nell'Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto", sottolinea Francesco. "In ogni angolo della terra, i credenti, specialmente i Pastori, si facciano interpreti di tali istanze, formando una voce sola che chieda con coraggio condizioni dignitose per chi è recluso, rispetto dei diritti umani e soprattutto l'abolizione della pena di morte, provvedimento contrario alla fede cristiana e che annienta ogni speranza di perdono e di rinnovamento", aggiunge. L'ampio documento con cui si indice il Giubileo ne mette al centro il tema della "speranza", auspicando che proprio l'Anno Santo possa essere occasione per "rianimarla", in un mondo percorso invece da forti spinte in senso contrario. E per il Papa, questa speranza va accompagnata da un'altra virtù, la pazienza, malgrado "nell'epoca di internet", essa non sia "di casa", "messa in fuga dalla fretta". E "segni di speranza" il Papa li invoca in primo luogo per la "pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra": "l'esigenza della pace interpella tutti e impone di perseguire progetti concreti. Non venga a mancare l'impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura". Il Papa chiede di combattere concretamente la denatalità (domani tra l'altro interverrà per la seconda volta agli Stati generali della natalità).

Implora segni di speranza anche per gli ammalati, i giovani, gli anziani, i migranti, i "miliardi di poveri". E rinnova infine i suoi appelli per un fondo contro la fame da costituire con i soldi per le armi e per la cancellazione dei debiti dei Paesi poveri. 

Fonte: Ansa

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