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Minori scomparsi, intervista al Commissario straordinario del Governo Riccio

«In Italia l'anno scorso sono scomparsi 21 minori al giorno, quasi uno ogni ora: poco meno della metà sono stati ritrovati, ma all'appello ne mancano sempre tanti, troppi, soprattutto tra gli stranieri che arrivano soli con i "viaggi della speranza"». Queste le parole del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Silvana Riccio, in un'intervista rilasciata all'Agi alla vigilia della Giornata internazionale dei bambini scomparsi, in programma per il prossimo martedì. 

Con riferimento ai minori stranieri il Commissario Riccio sottolinea un dato importante: «nel 2020 i minori scomparsi nel nostro Paese sono stati 7.672, dei quali 5.511 stranieri, il 71,8%. Quelli ritrovati sono stati 3.332, il 43,3%: dati che, letti nella prospettiva corretta, appaiono preoccupanti ma meno choccanti di quanto sembra. Se si ‘spacchettano’, si scopre infatti che la percentuale di italiani ritrovati è decisamente superiore, intorno al 75%. E che i minori stranieri non accompagnati, che rappresentano larga parte degli scomparsi, sono scomparsi sì ma fino ad un certo punto».

«La fascia d’età più rilevante – ricorda infatti il prefetto – è quella compresa tra i 14 e i 17 anni di età. Parliamo di adolescenti, per lo più maschi, con una certa autonomia. Di ragazzi identificati solo con il nome al momento dell’arrivo, che magari arrivano con già in tasca numeri telefonici e indirizzi di parenti e amici e per i quali l’Italia è solo la tappa di un cammino che ha per destinazione finale altri Paesi, perlopiù Paesi del nord Europa».

Anche per quelli che finiscono nel circuito dell’accoglienza, in strutture da cui è ovviamente consentito uscire «la tentazione di andare via alla prima occasione buona e di non fare più ritorno può essere forte. È un segmento, non piccolo, al quale guardare con particolare attenzione perché il rischio concreto è quello che si imbocchi una strada sbagliata. C’è chi va ad ingrossare le fila della manovalanza criminale, e viene ritrovato nelle piazze di spaccio, e chi cade nel circuito dello sfruttamento, e finisce a chiedere l’elemosina o a fare il lavavetri ai semafori».

In conclusione, la casistica dei minori italiani risulta diversa: «molti sono allontanamenti volontari, vere e proprie fughe magari legate a problemi familiari, a forme di disagio giovanile, al rendimento scolastico - spiega il prefetto - ci sono i casi di sottrazione anche internazionale di minori tra genitori separati, legati ai matrimoni misti. E ci sono casi di scomparsa legati in modo diretto o indiretto al mondo della rete, a situazioni di cyberbullismo, di adescamento online o di estorsione sessuale. Un mondo, questo, che la polizia postale monitora con attenzione sempre maggiore anche in considerazione del tempo sempre più lungo che ragazzi e bambini trascorrono davanti agli schermi di pc, tablet e smartphone, anche per gli obblighi della dad e per l’isolamento imposto dalla pandemia».

Per saperne di più

bambini scomparsi , giornata internazionale
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