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Persone scomparse, il Commissario Riccio: «La maggior parte sono minori. Fondamentale denunciare subito»

«Un fenomeno sociale spesso sottovalutato, ma con numeri importanti: dal 1974 ad oggi sono scomparse 63mila persone ancora da ritrovare». Così il Commissario straordinario del governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse, prefetto Silvana Riccio, che, in un'intervista rilasciata al giornale online "Il Post", si pronuncia su alcuni aspetti delicati di un'attività in continua evoluzione e per la quale funzionari e tecnici specializzati lavorano a stretto contatto con le prefetture. 

«La maggior parte degli scomparsi, il 57 per cento, sono minori. È un tema particolarmente delicato - spiega il prefetto Riccio - stiamo parlando di persone fragili, molti minori sono stranieri non accompagnati che scappano dai centri di accoglienza e oltrepassano in confini italiani diretti verso il Nord Europa, ma ci sono anche molti casi di minori italiani in fuga da situazioni di disagio, problemi e tensioni familiari». La scomparsa di un minore viene solitamente ascritta, durante l'attività investigativa delle Forze dell'ordine, alla categoria di situazioni particolarmente critiche per le quali generalmente si esclude l'ipotesi di un allontanamento volontario.

Fondamentale, oltre alla velocità della denuncia, il dettaglio della stessa. «Bisogna entrare nella vita delle persone, soprattutto quando indaghiamo sulla scomparsa di minori» ha precisato il prefetto, richiamando l'attenzione sul ruolo degli psicologi, che «possono aiutare nell'analisi degli aspetti relazionali del contesto sociale e offrono un sostegno ai familiari nella gestione della pressione».  

Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha contribuito a rendere le ricerche più efficaci attraverso mappe satellitari sempre più dettagliate e droni per i luoghi più impervi. A riguardo, il prefetto ha dichiarato: «abbiamo firmato un protocollo con la Guardia di Finanza che metterà a disposizione aerei con un sistema in grado di rilevare fonti di calore sul territorio. Questi strumenti ci consentono di fare un lavoro più efficiente». 

La ricerca delle persone scomparse, inoltre, è uno dei pochi ambiti in cui le Forze dell'ordine necessitano anche della collaborazione dei media, in particolare dei giornali locali e delle trasmissioni televisive. Sul punto, il Prefetto ha precisato: «diffondere le notizie in modo appropriato significa fare un servizio alla collettività. Ma bisogna considerare che le indagini coinvolgono anche le procure e in quel caso bisogna avere maggiore cautela per non compromettere il lavoro dei magistrati e delle Forze dell'ordine».

Tra i prossimi obiettivi della struttura commissariale, nuovi accordi per l'utilizzo di strumenti tecnologici ancora più all'avanguardia, nuove collaborazioni con le associazioni di psicologi e un progetto che coinvolgerà le scuole per lavorare sulla prevenzione della scomparsa dei minori.

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